La Responsabilità Sociale d’Impresa (Corporate Social Responsibility, in inglese) è definita dalla Comunicazione dell’Unione europea n. 681 del 2011, come “la responsabilità delle imprese per gli impatti che hanno sulla società”. Dunque, il tratto distintivo della Responsabilità Sociale d’Impresa è la capacità di affiancare la responsabilità sociale a quella economica. La responsabilità sociale, infatti, è di estrema importanza sia per l’azienda stessa, sia per tutto ciò che sta interno all’azienda. Essa crea capitale materiale e immateriale, ossia valori tangibili e intangibili che sono un valore aggiunto non indifferente per l’impresa, per i suoi dipendenti e per l’ambiente circostante.
Aldilà di quanto previsto dalla legge, la Responsabilità Sociale d’Impresa comporta l’azione volontaria dell’azienda di conseguire obiettivi sociali ed ambientali nel corso delle attività professionali. Da questa prospettiva, la Responsabilità Sociale d’Impresa abbraccia diverse tematiche, ad esempio: 1. dal punto di vista europeo, la strategia Europa 2020, con particolare riferimento a nuove competenze, alla valorizzazione dei giovani e allo sviluppo locale; 2. la responsabilità sociale negli appalti pubblici; 3. la tutela dei diritti umani; 4. il sistema informativo sulla responsabilità sociale delle imprese.
I principi abbracciati dalle aziende che credono e si fanno carico della Responsabilità Sociale d’Impresa sono: 1. la trasparenza: ascolto e dialogo con tutti gli stakeholder che ruotona attorno all’impresa (diretti e indiretti); 2. la qualità, relativamente all’output e ai processi produttivi; 3. La sostenibilità, che comporta un uso consapevole ed efficiente delle risorse ambientali (intese come beni comuni), la capacità di valorizzare le risorse umane e la volontà di contribuire allo sviluppo della comunità locale in cui l’azienda opera; 4. l’integrazione che, con riferimento ad obiettivi condivisi, prevede una pianificazione e un’organizzazione integrata delle varie attività di ogni direzione e reparto, sia a livello verticale, sia a livello orizzontale; 5. La volontarietà, che conduce a condurre azioni dettate da obblighi morali, aldilà degli obblighi di legge.
Dall’altro lato, i driver della Responsabilità Sociale sono: ottemperanza delle linee guida internazionali (Organizzazione delle Nazioni Unite, Organizzazione Internazionale del lavoro) e regionali (Unione europea); crescente domanda di qualità; valorizzazione del corporate branding; desiderio di crescita intellettuale, professionale, relazionale di tutto lo staff dell’azienda; necessità di ottenere ranking migliori in termini reputazionali.
In quanto definita dall’Unione europea, dal 2011 è la Commissione europea che svolge revisioni paritarie delle attività condotte dagli Stati membri in termini di Responsabilità Sociale d’Impresa, organizzando prevalentemente delle riunioni per consentire agli Stati membri di comprendere più a fondo le loro politiche in questo ambito e scambiare informazioni e best practice. Sulla base di quanto emerso durante le revisioni e le riunioni, la Commissione europea ha successivamente aggiornato il compendio delle politiche e della attività condotte dagli Stati membri nel campo della Responsabilità Sociale d’Impresa.